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CANCELLIERE-SINDACALISTA

“Previsti dal contratto di lavoro, chi arriva alle 13.30 da il cambio a chi è impegnato in udienza dalla mattina”.

L’ACCORDO

“L’importante non è solo sottoscrivere i protocolli quanto poi rispettarli” rimarca AMOROSO.

“Turni pomeridiani per gli impiegati”

Ecco la proposta del segretario della UILPA-Giustizia Mimmo Amoroso.

“L’importante non è tanto sottoscriverli i protocolli d’intesa quanto poi rispettarli. Polemico io? Nient’ affatto, ma solo il ricordo di analoghi accordi sottoscritti in passato tra Magistrati e avvocati penalisti, ma che poi dopo qualche tempo non sono stati più rispettati. Sono certamente contento che si sia raggiunta un’intesa per disciplinare l’organizzazione delle udienze penali in Tribunale, ma è stato fatto senza coinvolgere e ascoltare anche la voce del personale amministrativo e di questo non posso che dolermi”.

Lo rimarca Mimmo Amoroso, cancelliere da decenni a Palazzo di Giustizia, che parla nella sua veste di Coordinatore Generale Nazionale della UILPA-GIUSTIZIA.

Nelle settimane scorse è stato firmato a Palazzo di Giustizia un protocollo di intesa tra il Presidente del Tribunale, i Presidenti delle due sezioni penali, il Procuratore Capo, il Presidente della Camera Penale di Capitanata e un membro del Consiglio dell’Ordine forense. L’accordo prevede la riduzione del numero dei processi che ogni giudice tratterà  in  udienze (trenta i monocratici,15 le sezioni collegiali), il ricorso di nuovo alle fasce orarie ( tre per i monocratici , due per i collegiali), la chiusura dell’udienze entro le ore 15:30, o al massimo entro le ore 17:00 ma soltanto in casi eccezionali.

“ Un protocollo analogo, voglio ricordarlo, fu sottoscritto qualche anno fa ma poi quelli accordi non sono stati più rispettati” dice amoroso che rimarca come “ qualche anno fa ci fu una disposizione del Presidente della Corte di Appello di Bari che indicava le ore 15:00 come orario limite entro cui chiudere le udienze penali, salvo alcune eccezioni che però troppo spesso diventano la regola. Se c’è qualcosa che non mi va giù è, non aver invitato rappresentanti del personale amministrativo che sono una componente importante per la celebrazione dei processi; componente che poi è quella che insieme agli utenti-cittadini maggiormente subisce i  tempi lunghi dell’udienze. Perché? Perché noi del personale amministrativo – voglio  ricordare che la presenza del cancelliere in aula obbligatoria – siamo contrattualizzati, e abbiamo un orario di lavoro che deve essere rispettato; a differenza dei giudici che godono di indipendenza ed autonomia anche sul fronte degli orari; e degli Avvocati”.

“ se fossi stato invitato alle riunioni tra magistrati e Avvocati “ prosegue i Segretario Nazionale della UILPA-GIUSTIZA “ avrei cercato contemperare le esigenze di tutte e quattro le componenti interessate all’accordo: avvocatura, magistratura, personale amministrativo e cittadini, siano essere imputati, testimoni, parti offese o consulenti. Peraltro nell’accordo sottoscritto si legge che il presidente ha rimesso al dirigente amministrativo il compito di adottare le soluzioni organizzative più idonee a garantire una assistenza all’udienza anche nelle ore pomeridiane con minor sacrificio per il personale e senza aggravio per l’orario.

Sono d’accordo, lo chiedevo da anni e però adesso spiega Amoroso, il dirigente amministrativo dovrà confrontarsi con le organizzazioni sindacali visto che in base al nuovo contratto il sindacato ha voce in capitolo anche sugli orari di lavoro.

La Uilpa-Giustizia chiede semplicemente il rispetto delle 36 ore settimanali di lavoro. Lo straordinario? Non solo viene pagato con grandi ritardi dopo uno o addirittura due anni, ma sforando gli orari nelle udienze gli straordinari non bastano. Anche perché se i processi devono chiudersi entro le 15:30, o al massimo le 17:00, non è che a quel punto termina il lavoro del personale amministrativo: a udienza chiusa il cancelliere deve occuparsi di tutta una serie di adempimenti legati allo svolgimento dei processi, come ad esempio dar esecuzione ad una scarcerazione. Il che significa che l’orario viene ulteriormente e comunque procrastinato e sforato  rispetto al limite delle 15.30.

Amoroso poi pone l’accento su un passaggio del protocollo in cui si prevede che solo in casi eccezionali si possa sforare dal limite delle 15:30 alle 17:00, previo accordo delle parti e disponibilità del personale amministrativo  che assiste il giudice: significa che come cancellieri ci possiamo rifiutare? Anche questo è un punto da chiarire. Non solo doglianze del sindacato. Come rappresentante sindacale sollevo da anni il problema delle udienze penali troppo lunghe, e per questo ho proposto e continuo a proporre, conclude Amoroso, l’istituto del lavoro pomeridiano, peraltro contrattualmente previsto: significa che l’impiegato arriva in tribunale non alle 8:15 ma alle 13:30 e va via alle 196:30, il che consentirebbe di dare il cambio a chi è in udienza dalla mattina e di risparmiare i soldi dello straordinario. Peraltro il lavoratore sarebbe incentivato al lavoro pomeridiano perché il contratto prevede un’indennità giornaliera di10 euro.

fonte gdm 4.1.2018

 

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