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Sviluppo, Contratti, Sud”:  17 Settembre 2015, in Fiera del Levante l’Assemblea Nazionale UIL, con oltre 2500 dirigenti e rappresentanti sindacali provenienti da tutta Italia.

A un anno dalla convocazione del Congresso Nazionale, la UIL ha riunito nuovamente la platea di delegati e funzionari dell’Organizzazione a Bari, in occasione della 79° Fiera del Levante.

Giovedì 17 settembre 2015, presso la Fiera del Levante (Spazio 7, ingresso Monumentale – Via Paolo Pinto), l’Assemblea Nazionale dei dirigenti, quadri,RSU e delegati Uil  si è riunita con la presenza di oltre 2500 attivisti provenienti da tutta Italia, tra dirigenti e rappresentanti sindacali di tutto e il Paese e di tutte le categorie, per mettere a punto la strategia dell’Organizzazione e confrontarsi sui temi fondamentali per il futuro del Paese: “Sviluppo, Contratti, Sud.”

Insieme a rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e del lavoro ha dichiarato il Segretario Generale della UILPA di Foggia Gino IACOVINO si è discusso, dunque, di contrattazione, ripresa e Mezzogiorno.

I lavori dell’assemblea ha dichiarato  IACOVINO sono iniziate  alle ore 9.30 e sono terminati alle ore 14.00.

Nel corso della mattinata sono intervenuti i Segretari confederali, gli ospiti, i delegati,e le RSU ha concluso i lavori il Segretario Generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

“E’ stata un’occasione importantissima – spiega IACOVINO – per discutere di Mezzogiorno, di occupazione e di una ripresa economica che non solo la Puglia, ma tutto il Sud attende ormai da troppo tempo. Da Bari partirà una vertenza nazionale per riproporre il Sud e l’occupazione al Sud come priorità assoluta: è chiaro a tutti, infatti, tranne a questo Governo, che con un Mezzogiorno che arranca, distante dal Nord e dal resto d’Europa, la crescita e lo sviluppo del Paese resteranno una chimera.

Una vertenza nazionale che vedrà al centro anche il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro: da tanto, troppo tempo si aspettano segnali da Roma che non arrivano e sono tanti, troppi i lavoratori che continuano a pagare il conto salato della crisi.

Quello del sindacato – chiosa Iacovino – vuole essere un atteggiamento propositivo, a patto che gli interlocutori si prestino a un confronto costruttivo e non si sottraggano allo stesso”.